giovedì 27 gennaio 2011

Oceano Mare

Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada e tu la tua. E no sono la stessa strada. Così...io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo...salvarmi, ecco. Salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cosa a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti.
No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro e ti salverai.
Però l'ho capito troppo tardi.
Se le si dà tempo, alla vita, lei si rigira in modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti male.
E lì, salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli, più ti ferisci. Non se ne esce. Quando ea troppo tardi, io ho iniziato a desiderare, con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.

Sai che cos'è bello qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restao lì precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mar cancella di notte. La marea nasconde.
E' come se non fosse mai passato nessuno.
E' come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è u luogo è qui. Non è vita falsa, non è vita vera.
E' tempo.
Tempo che passa e basta.

Alessandro Baricco " Oceano Mare "

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